La parola degrado deriva dal verbo "degradare" e viene usata in molteplici contesti: degrado ambientale, architettonico, sociale, economico, monetario. Degradare è un verbo che ha origine nella tarda lingua latina, da gradus «scalino, grado». Il primo significato riportato dal vocabolario Treccani è "privare del grado, come pena militare, e in genere punire con la degradazione:degradare un ufficiale. Per estensione significa "disonorare, avvilire, rendere moralmente abietto". In generale, vuol dire "deteriorare, danneggiare, ridurre in cattivo stato; in geografia fisica indica un disfacimento: colline degradate dalla piovosità.
Degradarsi vuol dire "trasformarsi passando da una condizione superiore a una inferiore, subire una regressione (anche in senso biologico), o, riferito ad ambienti naturali, complessi architettonici, istituzioni, organismi o comunità sociali, situazioni politiche o economiche, e sim., deteriorarsi, subire un progressivo scadimento".
Il tema dei senza tetto e dei senza dimora nel dibattito pubblico finisce spesso nella cornice della sicurezza, affiancato al concetto di degrado. A questa prospettiva risponde il registro delle persone senza fissa dimora, una sorta di schedatura, inaugurato il 6 luglio del 2010 dal Dipartimento per gli affari interni e territoriali. Un provvedimento applicato in attuazione della legge sulla sicurezza pubblica del 2009 (il pacchetto sicurezza), come se i senza dimora fossero un pericolo per la collettività. Un’informazione corretta dovrebbe anche spiegare le cause dell’esclusione sociale, non solo soffermarsi sugli effetti di apparente “degrado” al decoro urbano che non tengono conto della dignità umana. Inoltre l'uso di questa parola nel contesto del tema della povertà crea stigma perchè associa questa categoria di persone ai 'rifiuti', considerato che l'uso classico del termine 'degrado' è collegato alle operazioni di sgombero della spazzatura.
Gli esempi di titoli che riportiamo non sfuggono a questo schema discriminatorio. Sono scorretti anche perché usano i termini clochard e senza fissa dimora. Nel primo articolo si legge che il ballerino Roberto Bolle su Twitter li ha definiti "un emblema del degrado di questa città", suscitando proteste. Salvo poi parlare di un "fraintendimento". Gli altri due esempi si riferiscono a Bari, dove diventa un “caso” la presenza di appena tre persone che dormono su un marciapiede, impedendone la “riqualificazione”. Dalla lettura degli articoli risulta evidente che le persone in questione vivono un disagio grave, forse legato a disturbi mentali. Tuttavia l’unica preoccupazione espressa negli articoli è quella del “fastidio” che la loro vista provoca ai cittadini baresi.L'assessore comunale al Welfare, Ludovico Abbaticchio è intervenuto sull'argomento ricordando i numerosi tentativi fatti dall'amministrazione per cercare di convincere i tre senza fissa dimora a lasciare il marciapiede …"Possiamo fare poco - ha concluso -. A meno che non arrechino un danno ad altre persone o commettano un reato, non si può prevedere uno sgombero forzato".
“Quando si parla di situazioni di marginalità, si parla di sgomberi e si dice che vengono messe in atto operazioni di bonifica ambientale dalla forza pubblica, ma spesso si riferiscono allo sgombero di essere umani – spiega Barbieri - Viene data la notizia con un taglio positivo, è stato tolto il degrado. In realtà non è corretto usare questo termine nei confronti di esseri umani che si trovano in grave fragilità, spesso per mancanza delle istituzioni. Si confonde il problema della marginalità con decoro urbano e ordine pubblico”.
Le parole "sicurezza" e "decoro" sono tra le più abusate degli ultimi tempi, secondo il giornalista Lorenzo Guadagnucci. "La sicurezza è al centro del dibattito politico, terreno di battaglia elettorale su scala sia locale sia nazionale; ispira vaste campagne d'informazione - scrive - si intende cioè la sicurezza in termini di incolumità personale, presidio poliziesco del territorio, protezione dai pericoli veri o presunti della vita urbana. Il decoro è invece un concetti mimetico, che spesso si nasconde dietro parole come 'legalità' o 'degrado'. Svolge una funzione importante perchè l'enfasi sulla necessità di tutelarlo legittima il fastidio, l'insofferenza, l'avversione manifestati da gruppi di cittadini e apre la via a un'inversione delle priorità. Il decoro della città diventa più importante delle persone, di certe persone, e quindi prevale sui diritti e le libertà. Sicurezza e decoro formano un binomio al momento inestricabile, fonte quasi incessante di programmi politici, scelte amministrative, chiavi di lettura del presente, campagne d'opinione". [1]
Se queste sono state le campagna stampa e d'opinione che hanno caratterizzato l'ultimo decennio, in realtà, secondo Paolo Pezzana, presidente Fio.PSD (Federazione italiana organismi per le persone senza dimora), "difficilmente in Italia la persona che dorme per strada viene percepita dall’opinione pubblica come un vero pericolo, quello che dà fastidio sono i bivacchi, gruppi che bevono, o persone con problemi di salute mentale che urlano". Pezzana ricorda che "i contesti urbani più pericolosi vengono identificati in periferia, mentre le persone senza dimora vanno a dormire in stazione o nei centri storici, cioè in luoghi dove loro stessi non si sentono in pericolo". Dietro le cosiddette ordinanze 'antidegrado' c'è un'idea precisa della politica, trasversale agli schieramenti e ai partiti. "Le ordinanze di parecchi sindaci che multano chi fa l’elemosina hanno quasi tutte a che vedere con l’aggressività della persona che ti viene dietro - dice il presidente Fio.PSD - cioè quello che vogliono rimuovere sono le dinamiche interattive fra l’emarginato e l’incluso nei salotti buoni della città, non il disagio delle periferie sul quale invece le amministrazioni dovrebbero intervenire. A ogni modo, per contenere il disagio, la risposta deve essere sociale e non di repressione".
[1] Guadagnucci L., Lavavetri, Terre di mezzo editore, Milano 2009, pp. 3-4
"Che degrado, clochard davanti al San Carlo" Bolle attacca su Twitter, è polemica
I senza fissa dimora "accampati" sotto i portici per ripararsi dal gelo. Dalla rete partono contestazioni. In serata l'étoile: "Il mio attacco non era rivolto ai senzatetto, bisognosi d'aiuto". E il Comune risponde: stiamo seguendo il problema
(edizione online locale di un quotidiano nazionale, 5 febbraio 2012)
Degrado in corso Cavour,
Melini: “Il sindaco faccia qualcosa”
I senza fissa dimora presenti nell'area dell'ex Galleria, smantellata all'incirca un mese fa, non intendono trasferirsi. La consigliera circoscrizionale: "Situazione igienico-sanitaria inaccettabile"
(sito internet locale, 27 giugno 2012)
Operazione antidegrado, sigilli all’ex scuola Leonori
Finalmente. Dopo più di vent'anni in balia di sbandati e senzatetto, l'ex-scuola "Aristide Leonori" è stata oggetto ieri mattina di un'irruzione della polizia locale di Roma Capitale del X gruppo
(sito internet di un quotidiano nazionale, 21 maggio 2014)
Finalmente. Dopo più di vent'anni in balia di sbandati e senzatetto, l'ex-scuola "Aristide Leonori" è stata oggetto ieri mattina di un'irruzione della polizia locale di Roma Capitale del X gruppo Mare. Gli uomini delle forze dell'ordine hanno apposto i sigilli allo stabile situato tra via Gaetano Previati e via Domenico Morelli, a San Giorgio di Acilia, ponendolo sotto sequestro penale. La struttura, che ha ospitato per molti anni l’unica scuola media del territorio, era usata come ricovero da decine di persone senza fissa dimora. Già nelle prime ore successive all’operazione, sono così iniziate le attività di pulizia ed è stato avviato l’iter per il ripristino della legalità. Al momento dell'intervento, gli agenti hanno constatato le gravi carenze strutturali dell’edificio che versa in uno stato di degrado parossistico. La recinzione è divelta in più punti, il cortile è infestato dai ratti e l’intero manufatto necessita di una bonifica. «Abbiamo deciso di intervenire per restituire a questo quadrante di città il decoro che merita, - dichiara Andrea Tassone, presidente del X Municipio - Ora l’impegno è indire un bando pubblico che sia funzionale allo smantellamento e alla rimozione completa della struttura». Sulla vicenda era intervenuta con una interrogazione il capogruppo in consiglio comunale per il Nuovo Centrodestra, Sveva Belviso, evidenziando il fatto che vicino la scuola abbandonata c’è un asilo nido comunale funzionate, frequentato dai bambini e dalle loro famiglie. «Dopo mesi di esposti finalmente la Polizia municipale ha effettuato lo sgombero dell’edificio di via Morelli ad Acilia, che rappresentava un motivo di forte preoccupazione per i residenti letteralmente terrorizzati da questa convivenza». «Nei mesi scorsi , raccogliendo le richieste dei genitori abbiamo, con una interrogazione, sollevato il pericolo esistente e chiesto di assicurare interventi urgenti. [...]
Per l'esame degli articoli precedenti rimandiamo a quanto scritto nella sezione 'uso del termine', mentre merita una postilla a parte l'esempio che riportiamo di seguito che mostra bene l'uso distorto della parola 'degrado' in una cornice che associa il contrasto all'immigrazione irregolare con il tema della sicurezza e vede quindi negli stranieri un pericolo pubblico. Vediamo dunque che la parola 'degrado' viene associata esclusivamente alla presenza di esseri umani non in regola con una certa idea di ordine pubblico. Tanto che la frase finale "sino all’eliminazione del fenomeno di degrado in questione" arriva ad avere un che di inquietante. Il degrado viene collegato alla presenza di stranieri, di cui si sottolinea la provenienza 'extracomunitaria' e 'nord-africana' (rimandiamo alla sezione immigrazione per questi termini) e addirittura questa parola diventa un termine ombrello sotto cui collocare persino il lavoro nero. Per quanto riguarda l'aggettivo 'islamico' rimandiamo alla sezione sulle religioni.
SAN LORENZO
Maxi operazione antidegrado
Due multe per lavoro nero
Intervento dei carabinieri in San Lorenzo. Quattro arresti; denunciati all’autorità giudiziaria i proprietari di due esercizi commerciali islamici per reati attinenti al 'lavoro nero'
(sito internet di un quotidiano locale,14 giugno 2007)
Firenze, 14 giugno2007 - Intervento dei carabinieri in merito alla situazione di degrado in cui vessa da diverso tempo il quartiere di San Lorenzo a Firenze. La sera scorsa più di 30 militari, in divisa e in borghese, della compagnia carabinieri di Firenze coadiuvati da personale specializzato del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro, hanno setacciato l’intero quartiere, controllando e identificando più di 170 persone. Hanno partecipato anche unità cinofile dei carabinieri. Controllate tutte le vie limitrofe di San Lorenzo con particolare attenzione a via Guelfa, via Faenza, via San Antonino, via dell’Amorino, via dell’Ariento, via del Melarancio, piazza del Mercato Centrale. I carabinieri hanno arrestato quattro cittadini nord-africani sui quali gravavano degli ordini di espulsione di diverse Questure d’Italia, nonché denunciati diversi cittadini extracomunitari inottemperanti alla normativa sugli stranieri. L’intervento del Nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro ha permesso anche di denunciare all’autorità giudiziaria i proprietari di due esercizi commerciali islamici per reati attinenti al 'lavoro nero' elevando nel contempo sanzioni pecuniarie per 35.000 euro. L’intera operazione, protrattasi per l’intera nottata, sarà l’incipit di un lungo monitoraggio che l’arma dei carabinieri effettuerà sino all’eliminazione del fenomeno di degrado in questione.