Misoginia, per il vocabolario Treccani, è un “atteggiamento di avversione generica per le donne, o di repulsione, da parte dell’uomo, verso i rapporti sessuali con donne”. È infatti un termine composto da due radici greche: misos, “odio” e gyne, “donna”.
Nel linguaggio corrente, la parola è impiegata sia nel significato più aderente al dizionario, quindi come “odio verso le donne” da parte di individui specifici (per lo più uomini), sia come sinonimo di altri termini come maschilismo e sessismo. Stando alla definizione, tuttavia, misoginia si distingue da entrambi. Maschilismo, secondo la voce Treccani, è “l’adesione a quei comportamenti e atteggiamenti (personali, sociali, culturali) con cui i maschi in genere, o alcuni di essi, esprimerebbero la convinzione di una propria superiorità nei confronti delle donne sul piano intellettuale, psicologico, biologico, ecc. e intenderebbero così giustificare posizione di privilegio da loro occupata nella società e nella storia”. Misoginia è quindi inteso come atteggiamento individuale, maschilismo come atteggiamento culturale fondato su ideologie e rappresentazioni preconcette. Sessismo, coniato dal movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta, e adottato dal linguaggio ufficiale delle istituzioni italiane, europee e internazionali, è invece un termine che comprende entrambi i precedenti nel suo campo semantico, indicando la discriminazione sulla base del sesso di appartenenza.
Dal mondo anglofono provengono però notizie di una svolta semantica, che è probabilmente destinata a contagiare anche altre lingue. L'autorevole dizionario australiano Macquarie, in seguito a vasto dibattito acceso nel paese del Pacifico dagli interventi di Julia Gillard, premier laburista, ha preso l'iniziativa di affiancare al primo significato di misoginia, “odio nei confronti delle donne”, anche quello di “pregiudizio radicato e sistematico verso le donne, normalmente da parte di uomini”, portando quindi il termine dal piano dei sentimenti individuali a quello della cultura in cui i sentimenti d'odio maturano e si esprimono[1].